[vc_custom_heading text=”Relazione programmatica per l’annata 2020-2021″ font_container=”tag:h1|text_align:center” use_theme_fonts=”yes”]

Federico Procchi
Presidente RC Pisa 2023-2024

Gentili Socie, cari Soci,

è con viva emozione che raccolgo il testimone di Giuseppe Petralia, all’esito di un’annata rotariana estremamente significativa, che ha visto il nostro Club tornare alla piena regolarità delle attività in presenza, dopo anni difficili (anche) per l’associazionismo. A Pino va l’espressione della mia più affettuosa riconoscenza, non solo per i risultati raggiunti nella realizzazione delle molteplici attività che hanno caratterizzato la sua annata, ma anche – e soprattutto – per l’impegno da lui profuso nella mia formazione rotariana.

E’, quindi, naturale che la mia progettualità si ponga – innanzitutto – in linea di ideale continuità con quella dell’anno appena concluso ed in tale ottica non posso che prendere le mosse da un passaggio della relazione conclusiva del past president, nel quale sono state richiamate la “solida identità” e la “tradizione” del R.C. Pisa.

Indossare per la prima volta il collare del Novantennale, scorgere con la coda dell’occhio – durante il “passaggio” – le targhette con i nomi (tra gli altri) di Angiolo Adorni Braccesi, di Tristano Bolelli e di Emilio Gabba mi ha dato palpabile percezione, per così dire, dell’anima del nostro Club e mi ha fatto subito sentire “nano sulle spalle di giganti”, per dirla con Bernardo di Chartres. Non nascondo il peso della responsabilità che avverto, insieme ad un certo timore di inadeguatezza, ma confido proprio nella consolidata operatività del sodalizio e nella collaborazione di tutti Voi per sviluppare una progettualità all’altezza delle aspettative.

Intendo, quindi, condividere in questa sede – sia pure per indices – i punti salienti della mia riflessione programmatica, in modo che tutte le Socie e tutti i Soci possano indirizzare al Consiglio Direttivo le loro riflessioni ed i loro suggerimenti.

Una prima doverosa riflessione deve riguardare il profilo dell’assiduità che, soprattutto in occasione delle conviviali diurne, risulta assai limitata. I molteplici impegni ed i ritmi dell’odierna vita lavorativa rendono pressoché impossibile la partecipazione a questi incontri per molti di noi e sarebbe, quindi, mia intenzione sperimentare l’inserimento di un “caminetto” mensile, per offrire un più ampio e diversificato ventaglio di occasioni di incontro. Auspico, infatti, che i caminetti possano favorire un agile confronto informale sui valori ed i principi del Rotary e possano in qualche modo contribuire al consolidamento di una sempre maggiore partecipazione soprattutto da parte dei soci di più recente affiliazione. A mio modo di vedere, infatti, l’implementazione di un effettivo stabile e sinergico non può prescindere da momenti di riflessione formativa affidati alle “colonne portanti” del Club.

Il Consiglio e l’apposita Commissione sono già da tempo al lavoro insieme al Presidente Giannelli ed al nostro infaticabile Saverio Sani per l’organizzazione della sessantaduesima edizione del Premio Internazionale “Galileo Galilei” che il prossimo 7 ottobre vedrà il conferimento dei riconoscimenti per la Storia della lingua italiana e per le Scienze Biologiche. Il past president si è attivato per garantire visibilità alla manifestazione con una “finestra” nell’ambito del Pisa Book Festival e proprio in questi giorni è in atto un grande sforzo organizzativo per assicurare al Premio l’attenzione ed il prestigio che esso merita.

L’autunno sarà il momento per sviluppare insieme alla Commissione guidata da Paolo Ghezzi ed ai referenti distrettuali una riflessione sulle molteplici opportunità offerte dalla Rotary Foundation. Lo sviluppo dei service dell’annata dovrebbe contemplare, nelle mie intenzioni, anche il recupero della tradizione del Concerto di primavera che vorrei affidare a giovani talenti emergenti. Alla stessa Commissione ho affidato anche riflessione su Diversità, Equità ed Integrazione; a questo proposito stiamo organizzando insieme a notai ed avvocati un momento di pubblica riflessione con le associazioni del terzo settore che dovrebbe concretizzarsi nei primi mesi del 2024.

Alla Commissione Progetti, guidata da Giuseppe Turchetti, ho affidato – tra l’altro – il compito di pensare all’organizzazione di un momento di riflessione sulla cd. “area vasta” da sviluppare mettendo a profitto l’esperienza maturata nelle riuscitissime edizioni di MIXPisa.

Lunedì 22 aprile 2024 il nostro Club festeggerà il proprio Novantennale, che dovrà essere adeguatamente celebrato con l’intervento di Autorità rotariane e pubbliche personalità. Ho affidato a Beppe Meucci ed alla Commissione di cui è referente il compito di coordinare il gruppo di lavoro che dovrà realizzare la pubblicazione commemorativa di questo importante compleanno, motivo di orgoglio e soddisfazione per tutti noi.

È attualmente in corso di realizzazione l’intervento a favore del Museo Nazionale di San Matteo voluto da Pino Petralia, mentre nel corrente mese di luglio (dedicato dal Rotary alla salute materna ed infantile) saranno avviati contatti con il reparto di Neonatologia dell’Ospedale Santa Chiara per fornire, anche grazie alla collaborazione del Rotaract, nuovi strumenti per la fototerapia dell’ittero neonatale.

Un’ultima menzione deve essere riservata alle gite del Club, insostituibile momento di approfondimento della conoscenza, coesione ed amichevole condivisione dei valori rotariani. Avrò modo di confrontarmi con il Consiglio Direttivo in merito all’organizzazione di un vero e proprio viaggio della durata di più giorni, ma tengo moltissimo anche alle escursioni realizzabili in giornata, approfittando dei fine settimana. A questo proposito annuncio sin d’ora che, grazie all’impareggiabile collaborazione di Stefano Bruni, stiamo organizzando un’escursione guidata agli scavi archeologici di Baratti e Populonia per il mese di settembre.

Concludo questa mia sintetica e sommaria esposizione con una rapida riflessione sul tema presidenziale 2023/2024: “creiamo speranza nel mondo”. Non si tratta di indulgere ad un generico e semplicistico “ottimismo”, ma della piena consapevolezza che la nostra pianificazione, la nostra azione ed il nostro servizio ci consentono di superare ogni difficoltà organizzativa che possiamo incontrare durante il nostro impegnativo cammino. Per dirla, dunque, con il poeta latino Albio Tibullo: “la speranza mi dà vita e mi promette sempre che il domani sarà migliore” (… vitam spes fovet et fore eras semper ait melius).

Buon Rotary a Tutte ed a Tutti!

Federico Procchi